mercoledì 25 novembre 2015

La più celebre delle maledizioni


La più celebre delle maledizioni è senz'altro quella scagliata dall'ultimo Gran Maestro dell'Ordine Templare ai suoi persecutori.
Fondato nel 1118 subito dopo la prima crociata, l'ordine religioso militare fu detto Templare perché la sua prima sede fu una casa, donata dal re di Gerusalemme Baldovino II, sita nel luogo dove sorgeva anticamente il Tempio di Salomone.
I Cavalieri del Tempio, inedita figura di monaci guerrieri, divennero col tempo abili affaristi, le varie sedi dell'Ordine  possedevano dei depositi nei quali accumulavano ricchezze.
Queste immense ricchezze raccolte dai Templari raggiunsero col tempo un livello tale da far gola addirittura al re di Francia, Filippo IV detto il bello.
Costui non esitò a far catturare il Gran Maestro dell'Ordine, Jacques de Molay insieme ad altri sessanta cavalieri.
Sotto atroci torture i prigionieri si dichiararono colpevoli di ogni sorta di crimine: dall'idolatria, all'eresia, dalla sodomia alla collaborazione col nemico mussulmano.
La storia dei Templari è complessa, intricata, pervasa di esoterismo e mistero, di bugie e verità.
Il sovrano complice di papa Clemente V riuscì ad ottenere l'ordine di cattura dei Templari in tutti gli stati cristiani.
Mentre i cavalieri venivano ancora braccati iniziarono i mostruosi roghi.
Ben 54 cavalieri furono arsi vivi nel 1310, perché non volevano dichiararsi colpevoli: i Templari che si proclamavano rei pentiti avevano salva la vita ma li aspettava l'ergastolo, mentre chi si protestava innocente era destinato al rogo.
Jacques de Molay, messo davanti a questa scelta decise di morire pur di non ammettere colpe inesistenti: il 19 marzo 1314 davanti a Notre Dame di Parigi, mentre già fumavano le fascine per il suo rogo, l'ultimo Gran Maestro templare chiamò il papa a comparire al tribunale divino entro 40 giorni ed il re entro un giorno e un anno.
Clemente V morì il 20 aprile 1314, Filippo il Bello il 29 novembre dello stesso anno: quando ciò accadde molti ricordarono sgomenti le ultime parole di Jacques de Molay, tanto più che il papa e il re morirono quasi all'improvviso al termine di brevi malattie.
Una curiosità:
Filippo il Bello  requisì la residenza parigina dei cavalieri e nello stesso luogo (il Tempio) fu rinchiuso Luigi XVI con la sua famiglia durante la rivoluzione.

Tratto da "I misteri della storia" di Paolo Cortesi

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