lunedì 12 settembre 2016

Thule, Tula: l'Isola Bianca


Il nome più antico della "contrada suprema" probabilmente è Tula  da cui i greci derivarono Thule la quale era verosimilmente identica alla primitiva "isola dei quattro sognori".
Il nome Tula fu dato a regioni molto diverse, poiché ancora oggi lo si ritrova sia in Russia sia in America centrale; è  probabile che ciascuna di queste regioni sia stata, in epoca più o meno lontana, sede di un potere spirituale che era una sorta di emanazione di quello della Tula primordiale.
Si sa che la Tula messicana deve la sua origine ai Toltechi; questi si dice venissero dall'Aztlan, la "terra in mezzo alle acque", la quale altro non è che Atlantide.
Il centro cui diedero quel nome dovette probabilmente sostituire, in una certa misura, quello del continente scomparso.
Bisogna distinguere la Tula atlantidea  dalla Tula iperborea, ed è quest'ultima che, in realtà rappresenta il centro primo e supremo per l'insieme del "Manvantara" attuale; essa fu l'"isola sacra" per eccellenza e, come dicevamo prima, la sua ubicazione era, in origine, veramente polare.
Tutte le altre isole sacre che sono designate ovunque da nomi di significato identico, non furono che sue immagini; così è anche per il centro spirituale della tradizione atlantidea, che regge solo un ciclo storico secondario, subordinato al "Manvantara".
La parola Tulf  in sancrito, significa bilancia e designa propriamente il segno zodiacale di questo nome: secondo una tradizione cinese, la Bilancia Celeste era in orogine l'Orsa Maggiore.
Questa osservazione è della massima importanza perché il simbolismo che si riferisce all'Orsa Maggiore è naturalmente legato nel modo più stretto a quello del Polo.
Sarebbe da esaminare anche il rapporto che può sussistere fra la Bilancia polare e la Bilancia zodiacale; quest'ultima del resto è  considerata come il segno del Giudizio e la bilancia quale attributo della Giustizia può far capire come il suo nome sia servito a designare il centro spirituale supremo.
Tula è chiamata anche "Isola bianca"; il bianco rappresenta l'autorità spirituale.
Nelle tradizioni americane Aztlan ha per simbolo una montagna bianca, ma questa raffigurazione era attribuita in origine alla Tula iperborea e alla montagna polare.
In India l'isola bianca che si situa generalmente nelle lontane regioni del Nord è considerata come il "soggiorno dei Beati", il che la identifica chiaramente con la Terra dei Viventi.
Le tradizioni celtiche parlano soprattutto dell'"isola verde" come "isola dei Santi"  o "isola dei Beati"; ma al centro di essa si innalza la montagna bianca che non può essere, si dice, sommersa da alcun diluvio, e la cui cima è di colore purpureo.
Questa montagna del Sole (come è  anche chiamata) corrisponde al M^ru: anch'esso montagna bianca situata in mezzo al mare e sulla cui cima brilla il triangolo di luce.
Ci sono anche centri secondari con questo nome, ricordiamo il nome di luoghi, contrade o città che similmente esprimono l'idea di bianchezza: da Albione all'Albania passando per Alba Longa, la città madre di Roma; per i  greci il nome della città di Argo ha lo stesso significato.
La rappresentazione del centro spirituale comei isola che racchiude la montagna sacra (benché non tutte le Terre sante siano isole) ha un significato simbolico: l'isola rimane immobile in mezzo all'agitazione incessante dei flutti (rappresentazione dell'agitazione del mondo esterno); per giungere alla "Montagna della Salvezza", al "Santuario della Pace",  bisogna aver attraversato il "mare delle passioni".
Tratto da " Il Re del Mondo" di Réne Guénon

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