lunedì 17 luglio 2017

Il bioscanner


Da alcuni anni esiste una tecnologia potenzialmente in grado di diagnosticare qualsiasi patologia senza bisogno di esami invasivi, come i prelievi del sangue o la biopsia.
Sfruttando il principio di risonanza elettromagnetica delle frequenze radio sui tessuti biologici.
Si tratta del bioscanner chiamato commercialmente TRIMprob (TissueResonanceInteractionMethod probe) registrato come "sistema elettromagneticale per la diagnostica non invasiva" e iscritto nel Repertorio dei dispositivi medici del Servizio sanitario italiano.
Il sistema si basa sulla scoperta del fatto che i tessuti biologici alterati presentano caratteristiche energetiche differenti da quelli sani: i tessuti normali hanno una capacità elettrica più bassa, quelli infiammati più elevata, quelli tumorali ancora maggiore.
Il bioscanner non è invasivo, è rapido, indolore e non provoca disagi al paziente.
L'esame può essere ripetuto infinite volte senza alcun rischio e ha una precisione diagnostica del 70 per cento, che può arrivare fino al 100 per cento se usato da personale esperto.
Non servono mezzi di contrasto radioattivi, lastre fotografiche o altro materiale, il cui costo è significativo nel bilancio della sanità.
Al momento il prezzo è di circa 43.000 euro contro i 3 o 4 milioni di euro della RMN, un milione e mezzo per la TAC ecc...
Il nuovo dispositivo è già entrato in servizio presso una cinquantina di strutture su circa duemila esistenti; tra queste il Sant'Andrea e il policlinico Umberto I di Roma.
Una ventina di bioscanner sono stati venduti anche in Francia, Belgio, Svezia, Brasile, Malesia, Iran, Giappone e Turchia.
Tratto da "Evoluzione non autorizzata" di Marco Pizzuti

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