venerdì 5 gennaio 2018

Religione e arte muratoria


Le varie religioni sono apparse quando gli iniziati hanno deciso che ciò avvenisse.
Il fatto che le confraternite muratorie riuscirono ad attraversare indenni il caotico periodo delle invasioni e delle dominazioni barbariche è un successo che testimonia quale potere anche pratico possiede il sapere.
Senza l'apporto dei monaci benedettini, però, la trasmissione delle regole dell'arte dal mondo antico fino all'età medievale, non si sarebbe potuta verificare.
Si trattò di un incontro di due scuole che fece scaturire un'azione combinata tra coloro che rappresentavano l'intelligenza del mondo cristiano e coloro che avevano ereditato l'intelligenza del mondo antico.
I monaci benedettini grazie alla volontà e allo slancio impartito dal fondatore, San Benedetto da Norcia, conobbero i principi  della scienza costruttiva mettendosi in contatto con i discendenti dei collegia fabrorum, come se questi ultimi fossero stati gli emissari del dio Giano in persona.
Di fronte alla figura di Benedetto, padre del monachesimo occidentale la mente direttiva delle confraternite volle mettere i propri segreti a disposizione di chi poteva tradurli in modo nuovo, adeguandoli alla novità della Rivelazione.
Si raccolsero tutte le conoscenze precedenti che furono riassimilate in un'ottica cristiana.
San Benedetto ne trasse la linfa vitale consentendo agli antichi collegia di rifugiarsi all'ombra dei monasteri e di rivivere.
Tratto da "I segreti delle cattedrali" di Antonella Roversi Monaco

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