lunedì 14 maggio 2018

I miti "Serpenti"


Numerosi sono i miti che racchiudono riferimenti associati ai rettili quali dispensatori di cultura e sapienza.
Il popolo egizio adorava il serpente Rennutet, considerato come il padrone del granaio.
La serpe Thermuthis, invece, incarnava per gli Egizi la prima nutrice di Mosè.
Tra le rocce della necropoli egizia di Deir el-Medineh si può vedere una raffigurazione di Merseger, il serpente denominato "l'amica del silenzio", per sottolineare la sua appartenenza al regno dell'Oltretomba.
Infatti, era opinione diffusa che i serpenti, dimorando nel ventre della Terra, fossero a conoscenza dei misteri legati all'Aldilà e alle divinità infere che lo abitavano.
E' probabile che dietro la simbologia del serpente, quale animale totemico, si nascondesse in realtà il ricordo di una razza con particolari peculiarità fisiche e con un'intelligenza superiore, attributi che avevano resi leggendari questi esseri.
Nella sua veste di istruttore dell'umanità, il serpente si trasformò ben presto in un simbolo di sapienza presso tutte le civiltà.
Questa simbologia la ritroviamo nell'Ureus, la corona dei faraoni, che rappresentava il cobra lucente, ossia il potere inceneritore del dio.
Nel Libro dei Morti egizio, il dio Serpente Apopi (una divinità infera) era descritto come un animale gigantesco, che ogni giorno minacciava di sovvertire l'ordine cosmico insidiando la barca del Sole.
Apopi aveva accolto il dio Atum tra le sue spire all'interno delle quali aveva generato Shu (il dio cosmico che raffigurava l'atmosfera) e Tefnut (la dea primigenia dell'umanità).
Alla stregua del Lucifero cristiano, il Serpente Cosmico prenderà parte alla rivolta degli dèi del cielo schierandosi dalla parte del dio del male Seth.
Leggi anche: I "sacerdoti serpenti"
Tratto da "Enigmi, misteri e leggende di ogni tempo" di Stefano Mayorca

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